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Idee > Discussioni | |||||||||||||
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Non sono conferenze, o biografie, ma “storie” quelle che vengono raccontate in questo ciclo di incontri dedicati alla vita degli scienziati. (dal 26 ottobre - Festival della scienza - Genova) Testi e immagini - e musiche, video, filmati, e perfomance teatrali – per raccontare le “Vite perpendicolari” di scienziati che hanno fatto scelte di idee o di vita in contrasto tra loro. Colombo e Drake: chi era il pirata tra i due? Galvani e Volta: stessi esperimenti, due idee rivali di elettricità. Von Neumann e Oppenheimer: fino a che punto spingersi con gli esperimenti atomici? Volterra, Severi, Picone: la matematica italiana di fronte al fascismo. Spallanzani e Scopoli: una vicenda di intrighi, rivalità e vendette. Tesla e Edison: sulla corrente elettrica si scannano un visionario e un pragmatico. Conversazioni, letture e racconti nella cornice informale dei “Caffé scientifici”. Bruno de Finetti raccontato dalla figlia Fulvia, Erasmus Darwin visto con gli occhi di un artista, le geniali stranezze di Feynman, il mistero di Pontecorvo, il gossip scientifico, Marco Polo che conquista la Cina con il teorema di Euclide. E ancora : come sono raffigurati gli scienziati nell’arte? Che immagine ce ne dà il cinema? Come si diventa scienziati? Per tutti i curiosi appassionati di scienza. Lazzaro Spallanzani e Antonio Scopoli (Paolo Mazzarello) Scienza e intrigo Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio – lunedì 29 ottobre ( ore 15,30) Consulenza musicale di Paolo Coggiola Una storia di rivalità scientifica tra un prete appassionato di scienza, una mente aperta che non amava le classificazioni in cui Linneo pretendeva di racchiudere la natura (Lazzaro Spallanzani) e un seguace di Linneo, un “classificatore” che amava studiare la natura nei “morti musei” , come amava dire il suo rivale (Antonio Scopoli) assume i contorni di una vicenda poliziesco-giudiziaria. Accusato, al suo rientro da un viaggio di ricerca a Costantinopoli, di aver sottratto alcuni oggetti appartenenti all’Università di Pavia, Spallanzani, non pago di veder riconosciuta la sua innocenza, ordisce ai danni del suo accusatore, Antonio Scopoli una sofisticata vendetta, distruggendone la reputazione scientifica. Una storia appassionante, accompagnata dalle musiche del Settecento e dalle immagini della Costantinopoli splendida e fatiscente raccontata da Spallanzani nei suoi diari. Consulenza musicale di Paolo Coggiola La guerra delle correnti Thomas A.Edison/Nikola Tesla (Paolo Brenni) La scienza e l’industria Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio - martedì 30 ottobre (ore 15,30) Sul finire del XIX secolo gli Stati Uniti diventano una potenza economica e industriale formidabile. Uno dei motori di questa sviluppo è l’elettricità, che lentamente esce dei laboratori per muovere i tramway, per azionare i macchinari e per illuminare le città. Artefici di questo caotico nuovo mondo non sono solo gli industriali, gli emigranti che lavorano nelle fabbriche, i finanzieri, ma anche scienziati e inventori. Fra questi Thomas A. Edison e Nikola Tesla rappresentano due giganti nella storia dell’elettricità. I due lavorano fianco a fianco per brevissimo tempo, ma il pragmatico e instancabile inventore e il visionario e compassato scienziato non riescono a collaborare. Scoppia la guerra delle correnti: il sistema a corrente continua di Edison e le correnti alternate di Tesla sono al centro di un epico confronto industriale. Poi ognuno continuerà la sua carriera: Edison con nuove invenzioni, Tesla alla rincorsa di un sistema di distribuzione senza fili dell’energia. Edison ormai eroe nazionale morirà nel 1931, Tesla scompare 12 anni dopo quasi dimenticato. Meraviglie dell’elettricità (Paola Bertucci, Marco Bresadola, Giuliano Pancaldi) Scienza e esperimento Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio - martedì 30 ottobre (ore 17) Immagini e video: IUAV (Venezia) Regia di Massimo Magrì e Federica de Rocco Realizzazione: Veronica Bellei, Elisa Caldana Eya, Vincenzo Ruta Cos’è in gioco nella celebre controversia scientifica che oppose Luigi Galvani, fisiologo e anatomista di Bologna, a Alessandro Volta, professore di fisica sperimentale all’Università di Pavia? L’elettricità “animale” e l’elettricità “naturale”, uno scambio di metafore (la torpedine e la bottiglia di Leyda), una concezione religiosa e una laica dei fenomeni della vita, il diverso stile di un medico di provincia e di uno scienziato di mondo, un oppositore e un fautore di Napoleone Bonaparte? Sullo sfondo di questi interrogativi la scienza sperimentale del XVIII secolo, i primi laboratori, gli esperimenti con le rane e gli archi metallici, i pesci elettrici portati in Italia dai viaggiatori illustrati con immagini, letture e animazioni. Performance teatrale: Teatrino clandestino (Bologna) Come disse un autore dell’epoca, l’elettricità in quel periodo era “più popolare della quadriglia”. Si parlerà dei salotti come luoghi fondamentali per lo sviluppo delle ricerche elettriche, dell’elettricismo come stimolo alla partecipazione delle donne alla scienza, del ruolo del corpo, maschile e femminile, negli esperimenti; delle metafore erotiche, delle allusioni e dei doppi sensi generati dalla gestualità e dal vocabolario delle dimostrazioni elettriche. E poi una sorpresa: una performance teatrale che riproduce fedelmente l’atmosfera della “serate elettriche” dei salotti aristocratici del Settecento e alcuni dei più popolari “esperimenti” dell’epoca, in cui i padroni di casa e i loro ospiti si dilettavano a provare sul proprio corpo gli effetti dell’elettrizzazione. Libro e moschetto, scienziato perfetto (Claudio Bartocci e Angelo Guerraggio) Scienza e politica Teatro della Tosse, Sala Campana – lunedì 29 ottobre (ore18) Tre diverse personalità, tre concezioni della matematica, tre diversi modi di confrontarsi con il regime fascista (Volterra, l’antifascista, è costretto a lasciare l’Università e a rifugiarsi all’estero: Severi, dapprima socialista, viene a patti con il regime; per Picone, il fascismo era azione, rivoluzione e scienza applicata) illustrate attraverso documenti dell’epoca, registrazioni radiofoniche e immagini . Spettacolo interpretato da Lucia Poli Montaggio Immagini: IUAV (Venezia) La scienza avrebbe dovuto avere un ruolo importante per la costruzione della nuova identità dell’Italia nelle intenzioni del fascismo della prima ora. A livello nazionale, il regime promuoveva il mito del “genio italico”, a livello internazionale cercava di dare un’immagine del Paese come protagonista in campo scientifico e soprattutto nell’elettrotecnica, esaltando figure come Alessandro Volta e Guglielmo Marconi. Questo progetto era in parte una realtà, ma in parte ancor maggiore retorica e propaganda. Lo si ritrova nello stile tutto particolare dei sussidiari e dei libri di scuola, nel modo di scrivere le biografie, nell’arte, nell’italianizzazione dei nomi stranieri, nella riforma della didattica e del modo di insegnare la matematica e la scienza. Tra immagini, canzoni e letture, Lucia Poli ripercorre con la sua intelligenza e il suo spirito vivace questo pezzo della nostra storia. Cristoforo Colombo (Gabriella Airaldi) e Francis Drake (Giulio Giorello) Scienza e nuovi mondi Galata Museo del Mare, venerdì 2 novembre (ore 17,30) Musiche a cura di Paolo Coggiola Colombo e Drake: chi era il “pirata” dei due? Che rapporto avevano con il mare e con la scoperta? Quale ruolo hanno giocato, nella loro avventura e nelle loro scoperte, i due grandi regni, la Spagna e l’Inghilterra, che grazie ai loro viaggi hanno acquisito ricchezza e potere? Due epoche diverse, due personaggi diversi, le cui vicende, tra realtà e leggenda, verranno ripercorse nelle suggestive stanze del Museo del Mare, accompagnate da letture e da antiche musiche e canti di mare. Mille soli (Claudio Bartocci, Giuseppe Bruzzaniti, Giulio Giorello) Letture e commento a cura di Giuseppe Bruzzaniti Scienza e guerra Palazzo Ducale, Sala del Maggior consiglio –venerdì 2 novembre (ore 15) Video: IUAV – Venezia Regia di Massimo Magrì e Federica de Rocco Realizzazione: Veronica Bellei, Elisa Caldana Eya, Vincenzo Ruta Tra il luglio 1945 e il novembre 1962, gli Stati Uniti hanno effettuato centinaia di esperimenti nucleari, soprattutto nel deserto del Nevada e nell’Oceano Pacifico. Gli scienziati e gli uomini politici coinvolti nei primi esperimenti atomici e soprattutto nella costruzione della bomba H - hanno risposto in modi molto diversi a questa drammatica esperienza e ne hanno lasciato testimonianza in documenti, lettere e scritti. Anche il cinema, l’arte, la fotografia, la musica hanno reagito alle terribili conseguenze che hanno accompagnato l’operato di questi “apprendisti stregoni”. Attraverso un originale montaggio di immagini e la lettura di queste testimonianze, “1000 soli” propone una ricostruzione del dramma umano - anche contemporaneo - dell’uso bellico dell’energia nucleare. Salotti scientifici (a cura di Simona Morini) Pietro Greco, Simone Turchetti Il caso Pontecorvo venerdì 26 ottobre – ore 11 Café Garibaldi Oltre alla scomparsa di Ettore Majorana, un altro grande mistero scosse la fisica italiana a metà del secolo scorso: chi fu Bruno Pontecorvo? Una spia al servizio dell’URSS che rubò i segreti della bomba atomica, o forse una vittima della caccia alle streghe, perseguitato dai servizi di sicurezza occidentali? Nell’estate del 1950, Bruno Pontecorvo, fisico nucleare italiano con cittadinanza britannica, scompare misteriosamente. Le voci di una sua fuga in URSS trovano conferma solo cinque anni dopo. Tuttavia, nessuno riesce a risolvere il mistero intorno a questa scelta che appare inspiegabile, soprattutto se si considera che tutti gli altri fisici emigrati dal gruppo di Via Panisperna – tra cui Enrico Fermi – sono rimasti in Occidente Pietro Greco Giornalista scientifico e scrittore, dirige da anni il Master in Comunicazione Scientifica della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, dove è anche project leader del gruppo di ricerca ICS (Innovazioni nella Comunicazione della Scienza). È autore di alcuni libri, tra cui “La Città della Scienza. Storia di un sogno a Bagnoli” (Bollati Boringhieri, 2006), “Pianeta Acqua” (Muzzio, 2004), “Einstein e il ciabattino” (Editori Riuniti, 2004). Simone Turchetti Giovane e brillante storico della scienza, è un cervello in fuga. Dal 1999 fa ricerca presso l’Università di Manchester e in questi anni ha pubblicato articoli sulle principali riviste accademiche internazionali. In Italia collabora con “Sapere” ed è tra i fondatori del gruppo LASER, con cui ha pubblicato “Scienza spa” (Deriveapprodi, 2002) e “Il sapere liberato” (Feltrinelli, 2005). del gruppo LASER, con cui ha pubblicato “Scienza spa” (Deriveapprodi, 2002) e “Il sapere liberato” (Feltrinelli, 2005). Claudio Bartocci Esordi lunedì 29 ottobre – ore 15,30 Café Garibaldi Come nasce e come si manifesta la vocazione per la fisica, la matematica, la biologia, la chimica? Molti famosi scienziati hanno lasciato scritti di varia natura - volumi di memorie, schizzi autobiografici, lettere - in cui narrano i propri esordi, talvolta incerti, talvolta difficili, talvolta eclatanti. Da François Arago a Pasteur, da Poincaré a Einstein, da Darwin a Watson, da Born a Feynman, da André Weil a Ulam, ascolteremo voci diverse, ma animate tutte da una medesima una passione- la passione per il sapere. Claudio Bartocci Insegna Fisica matematica presso l'Università di Genova. Recentemente ha pubblicato l’antologia “Racconti matematici” (Einaudi, 2006) e ha curato, con R. Betti, A. Guerraggio e R. Lucchetti, il volume “Vite matematiche. Protagonisti del ‘900 da Hilbert a Wiles” (Springer?Verlag Italia, 2007). Insieme con P. Odifreddi dirige la “Grande Opera” Einaudi “La matematica” (4 volumi; il primo in uscita a ottobre 2007). Collabora al supplemento “Tuttolibri” del quotidiano "La Stampa". Alberto Diaspro, Alberto Blasi, Enzo di Fabrizio. Prego, si accomodi Mr. Feynman: c'e' un sacco di spazio qua in fondo. Geniali intuizioni che diventano realtà: dai "nano" sogni di Feynman al Nano mondo di oggi. martedì 30 ottobre – ore 10,30 Café Garibaldi Tre scienziati si muovono tra le geniali e curiose intuizioni di Richard Feynman, partendo dalla memorabile orazione tenuta al Caltech nel 1959. Geniali intuizioni che oggi sono quella realta' che non vediamo e che sta nelle nanocose e nelle nanoazioni di tutti i giorni grazie alle applicazioni e alle realizzazioni in nanomedicina, nanoscopia per immagini, nanolavorazioni, nanotecnologia in generale. La lettura di alcuni brani da testi divulgativi di Feynman verrà commentata sia a parole che con immagini e video. Si potrenno “vedere” le nanocose di oggi, quegli strani scarabocchi, i diagrammi di Feynman, che permettono di descrivere cosa succede ad una pallina che rimbalza contro un muro o a fotoni, quark, leptoni, gluoni... cercando di rendere accessibile in termini generali la teoria sviluppata da Feynman senza perdere rigore...Si parlerà anche della sua vita, dagli aspetti romantici alla passione per i Bongos, dallo scassinatore di casseforti alla perizia sul disatro del Challenger, fino al conferimento del riconoscimento Nobel. Alberto Diaspro e’ professore associato presso la Facoltà di Scienze MFN dell’ Università di Genova dove insegna Fisica, Biofisica e Microscopie Avanzate. L’attività di ricerca, centrata in Biofisica e condotta presso il DIFI e MicroScoBio, riguarda la realizzazione e utilizzo di microscopia e nanoscopia ottica per lo studio e la comprensione di patologie neurodegenerative e oncologiche. AD si occupa di microscopia a due fotoni, di cui ha realizzato la prima architettura italiana sotto l’egida dell’ INFM nel 1999, di nanoscopia ottica e di nanobiorobots. AD, autore di oltre 100 lavori su riviste internazionali, dirige un gruppo di ricerca presso l’IFOM di Milano. (www.lambs.it) Alberto Blasi, laureato in Fisica a Genova nel 1965, è professore ordinario di fisica teorica dal 1993 ed è ricercatore associato dell’Istituto Nazionale di Fisca Nucleare, sezione di Genova. L’ attività di ricerca è centrata sulla fisica teorica collegata alle particelle elementari ed in particolare sulla teoria quantistica dei campi , con numerose pubblicazioni su riviste internazionali. Attualmente è docente del corso di “teoria dei gruppi” presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali e del corso di "Fisica generale I" presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova. Enzo Di Fabrizio è professore ordinario presso la Facoltà di Medicina e Chirugia dell'Università Magna Graecia di Catanzaro dove insegna Fisica generale e Nanotecnologia. Qui dirige il laboratorio Bio nanotechnology & Engineering for Medicine (BIONEM). Le principali attività scientifiche riguardano diversi campi di applicazione delle nanotecnologie alla biomedicina. Tra queste vi sono il progetto e la fabbicazione di dispositivi microfluidici per applicazioni in diagnostica e terapia oncologica. A Trieste è responsabile della linea di ricerca Nano2 e del gruppo LILIT presso il laboratorio TASC dell'INFM. La sua attività internazionale include collaborazioni con Stati Uniti, Giappone, Cina ed India. Francesca Castellani Santi lumi! La celebrazione delle scienze e degli scienziati nell’arte dell’Ottocento mercoledì 31 ottobre – ore 15,30 Café Garibaldi La celebrazione della figura dello scienziato, come eroe moderno o addirittura “santo laico”, nella società dell’Ottocento passa inevitabilmente attraverso la raffigurazione artistica. Dall’Illuminismo - con il celebre Ritratto di Lavoisier con la moglie di Jacques-Louis David - fino all’epoca positivista, Francesca Castellani, storica dell’arte, passa in rassegna l’iconografia dello scienziato e delle nuove scienze, confrontandola con il genere del ritratto e della pittura storica. Ne emerge una retorica per immagini che si dispiega in ideali “pantheon” di uomini illustri - come quello ancora settecentesco dell’università di Bologna o il “pantheon veneto” commissionato nel 1849 in occasione del IX Congresso degli scienziati italiani - ma anche su ribalte meno elevate, come le raffigurazioni delle scienze e delle tecniche sulle pareti dei caffé e dei ritrovi borghesi. Francesca Castellani è prof. associato di storia dell’arte all’Università IUAV di Venezia – Dipartimento di arte e disegno industriale Fulvia de Finetti Luca Nicotra La parte sconosciuta dell’iceberg de Finetti giovedì 1 novembre – ore 15 Palazzo Rosso "Vorrei una scala lunghissima ed un coltello taglientissimo per andare su in cielo ad ammazzare quel Dio che fa morire tutti." Così diceva alla madre Bruno de Finetti all’età di quattro anni. Bruno de Finetti è stato uno dei più grandi matematici del Novecento. Spirito critico e anticonformista, aveva un forte senso dell'impegno civile e ha lottato per riformare la burocrazia statale, la didattica e il sistema universitario. Fin da giovanissimo entrò in contesa con scienziati ed epistemologi di fama internazionale. Noto in tutto il mondo, matematico e filosofo in maniera unitaria e inscindibile, ha espresso le sue idee con stile letterario degno di uno scrittore.Cosa pensava de Finetti della religione, dell’arte, del valore della scienza, della politica? In un dialogo con Luca Nicotra, Fulvia de Finetti, figlia di Bruno, ricostruisce "dall'interno", attraverso immagini e documenti inediti, le idee, la vita e la personalità del padre. Fulvia de Finetti Ha svolto la sua carriera lavorativa all’IBM, prima come programmatrice e poi come sistemista. Dopo la morte del padre ha curato il trasferimento all'Università degli Studi di Pittsburgh (USA) dell'archivio paterno, oggi disponibile nella Bruno de Finetti Collection. Ha pubblicato alcune lettere giovanili di Bruno de Finetti alla madre. Recentemente ha curato la pubblicazione dell’inedito del padre L’invenzione della verità, nella collana “Scienza & Idee” diretta da Giulio Giorello (Raffaello Cortina editore). Luca Nicotra Ingegnere libero professionista. Ha svolto attività di ricerca prima in ambito universitario e poi nell’industria della difesa nel campo dei sistemi di guerra elettronica. E’ autore di numerose pubblicazioni e da vari anni svolge attività di pubblicista, occupandosi in particolare di divulgazione scientifica. Recentemente ha pubblicato il carteggio fra Bruno de Finetti e Adriano Tilgher. Claudio Bartocci , Roberto Lucchetti. Giuseppe Rosolini Kurt Godel Un eroe del pensiero scientifico venerdì 2 novembre – ore 11 Café Garibaldi Robert Musil definì la matematica "un'ostentazione di audacia della pura ratio". I matematici, orgogliosamente fiduciosi della "diabolica pericolosità del proprio intelletto", studiano i fondamenti della loro disciplina e, incuranti del successo delle applicazioni scientifiche e tecnologiche, arrivano a scoprire che non esiste nessun ubi consistam, che "tutto l'edificio è sospeso in aria". Nel secolo appena trascorso, il più audace scrutatore di questi abissi è stato, forse, Kurt Gödel Claudio Bartocci Insegna Fisica matematica presso l'Università di Genova. Recentemente ha pubblicato l’antologia “Racconti matematici” (Einaudi, 2006) e ha curato, con R. Betti, A. Guerraggio e R. Lucchetti, il volume “Vite matematiche. Protagonisti del ‘900 da Hilbert a Wiles” (Springer?Verlag Italia, 2007). Insieme con P. Odifreddi dirige la “Grande Opera” Einaudi “La matematica” (4 volumi; il primo in uscita a ottobre 2007). Collabora al supplemento “Tuttolibri” del quotidiano "La Stampa". Roberto Lucchetti Laureato in Matematica ha conseguito un Ph.D. all’Università della California, Davis. Al Politecnico di Milano occupa attualmente una cattedra di Analisi Matematica. Giuseppe Rosolini Professore di Logica Matematica presso la Facoltà di Scienze Michela Fontana Matteo Ricci: ovvero come conquistare la Cina traducendo Euclide venerdì 2 novembre – ore 17 Sala Berio Matteo Ricci, il gesuita scienziato che portò per primo la matematica e l’astronomia occidentali in Cina agli inizi del Seicento è figura più che mai attuale, oggi che la Cina si apre al mondo con tutta la forza della sua storia e del suo passato imperiale. Ricci, che si vestiva come un mandarino e veniva chiamato in cinese Li Madou, scelse di usare la scienza come “ esca” per catturare l’attenzione degli intellettuali cinesi. Tradusse in cinese gli Elementi di Euclide e altre opere scientifiche, disegnò mappe del mondo dove collocava diplomaticamente la Cina in posizione centrale, scrisse operette morali ispirate alla filosofia confuciana e stoica . L’autrice della più completa e recente biografia di Ricci, presenterà, sullo sfondo di coloratissime immagini della Cina dei Ming e dei famosi mappamondi ricciani, la vita avventurosa del gesuita maceratese, interamente rivolta alla scoperta del mondo e della cultura cinesi, nello sforzo di realizzare una mediazione culturale che allora tutti ritenevano impossibile. Giornalista e scrittrice, Michela Fontana, è autrice di Percorsi calcolati, ( Le Mani 1996 ) che le è valso l’ International Pirelli Award per la divulgazione scientifica. Dal 1999 al 2002 ha vissuto a Pechino, dove ha iniziato la stesura di Matteo Ricci ( Mondadori 2005 ) la prima opera che approfondisce l’opera di diffusione della cultura scientifica svolta in Cina dal gesuita maceratese. Matteo Merzagora, Antonella Testa Gli scienziati e il cinema sabato 3 novembre – ore11 Palazzo Rosso L’apprendista stregone, il benefattore al servizio dell’umanità, l’ambizioso privo di scrupoli, l’eroe isolato e incompreso, lo scienziato pazzo, …. E’ ricca e suggestiva la classificazione dei possibili stereotipi di scienziati raccontati dal cinema e dalla televisione. Ma cosa ha in comune lo scienziato “vero” con la sua rappresentazione cinematografica? Tra vita vissuta e personaggi messi in scena, tra realtà e fantasia esploreremo connotati, caratteri, passioni e stranezze di scienziati “veri” e scienziati di fantasia. Spazieremo tra i film dedicati a grandi icone della scienza, tra film solo ispirati a nomi illustri e fino a film che lo scienziato se lo sono inventato ad hoc per asservire un’intrigante trama con pathos da thriller o da commedia. All’appello ci sono Madame Curie, Louis Pasteur, Albert Einstein, il dottor Stranamore, il dottor Frankenstein e molti altri ancora. Percorreremo tutto il XX secolo, dall’impetuoso desiderio di esplorazione del professor Barbenfouillis di verniana memoria (Le voyage dans la Lune, 1902) alle preoccupazioni per i cambiamenti climatici del dottor Jack Hall (The day after tomorrow, 2003). Matteo Merzagora Lavora come giornalista, ricercatore e consulente in comunicazione della scienza. Presso la Sissa di Trieste insegna al Master in Comunicazione della Scienza ed è collaboratore associato del gruppo Ics, Innovations in the Communication of Science. Nel campo dei musei scientifici collabora, tra gli altri, con il Museo Tridentino di Scienze Naturali, il Palais de la Découverte e la Cité des Sciences et de l'Industrie di Parigi, dove vive. Come giornalista radiofonico, è stato conduttore insieme a Sylvie Coyaud de Il Ciclotrone su Radio Popolare di Milano e Le oche di Lorenz su RAI-RADIO3, e collabora attualmente con Il volo delle oche su Radio 24. È stato coordinatore scientifico del progetto SCIRAB – Science in Radio Broadcasting. Antonella Testa fisico con phD in Storia della Fisica, si occupa di storia della scienza e di diffusione di cultura scientifica all’Università degli Studi di Milano (iniziative e mostre a tema, conferenze, volumi e CR-Rom, …): dal 1997 cura la progettazione e realizzazione di Vedere la Scienza, rassegna annuale di film e documentari scientifici oggi evoluta in un Festival. Sylvie Coyaud Gossip scientifico domenica 4 novembre – ore 11 Café Garibaldi Una mutazione recente dei media sembra indicare che agli italiani piacciano le vite, private, dei personaggi illustri. Vorremmo quindi provare ad usarne per fare comunicazione della scienza, o meglio di alcuni enigmi della sua storia. In quale occasione, per esempio, Albert Einstein smette per sempre di indossare i calzini? E la sua amica Marie Curie smette il lutto e si presenta in pubblico in abito di mussola chiara con alla cintura una rosa, perché cede all’insistenza della figlia Irène stanca di vederla in raso nero? O per attirare l’attenzione di Paul Langevin, baffi a manubrio, e fargli spiegare quell’idea sugli ultrasuoni derivata dai lavori sull’effetto piezoelettrico del suo povero marito? Altro esempio più recente: il genetista Craig Venter ha chiesto il brevetto sul batterio sintetico con l’ amico Hamilton Smith, e non con Claire Fraser - che pure nel 1999 aveva pubblicato con lui, Craig, un articolo decisivo sul tema - per ripicca visto che lei intanto l’ha piantato e s’è risposata con il prof. Leggett? Seguirà dibattito. Sylvie Coyaud Cronista scientifica, collabora con "Il Sole 24 Ore", "D?La Repubblica", "Golem" e altre testate italiane e straniere. Il suo ultimo libro è "Lucciole e stelle, storie di ricerche serie e non" (La Chiocciola, 2006). Carla Sanguineti Erasmus Darwin: “arruolare l’immaginazione sotto la bandiera della scienza” domenica 4 novembre – ore 15,30 Café Garibaldi Uno dei più vivaci intellettuali del settecento inglese visto con gli occhi di un’artista. Carla Sanguineti racconta la vita di Erasmus Darwin, nonno del più celebre Charles, medico, naturalista, inventore, poeta, ed egli stesso sostenitore di una rudimentale teoria dell’evoluzione.Come scenario, un’opera d’arte ispirata a una illustrazione di Henri Fuseli, amico di William Blake e di Mary Wollstonecraft: la natura liberata dai veli che la occultano. E, tra un velo e l’altro, una lettura di brani dal poema di Erasmus, Love of the Plants, scritto per “arruolare l’immaginazione sotto la bandiera della scienza”. In un’atmosfera da Sogno di una notte di mezza estate, i fiori, raccontano se stessi, svelando con un sofisticato gioco di metafore i segreti della natura e delle scoperte scientifiche. Carla Sanguineti ha scoperto Erasmus Darwin durante le sue ricerche su Mary Shelley e Mary Wollstonecraft e ne è stata, anche lei, sedotta. La sua attività artistica nasce da interessi culturali molteplici e si esplica in diversi linguaggi, dall’immagine alla parola alla fotografia, fino alla creazione di grandi sculture e installazioni. ? |
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